Se pensi di andare a vivere altrove una volta raggiunta la pensione, ti descriviamo 11 Paesi tra quelli più gettonati.
1) ARCIPELAGO DELLE CANARIE (SPAGNA)
Una delle mete più ambite e scelte per trasferirsi all’estero è la Spagna e più precisamente le Isole Canarie che godono di un regime fiscale molto favorevole.
I residenti italiani sono circa 13.500 di cui quasi 4.000 i pensionati iscritti all’AIRE.
Numerosi motivi conducono in questo splendido arcipelago:
- Si riceve la pensione a cui non vengono applicate le imposte regionali, comunali e l’Irpef quindi l’importo risulta maggiore almeno del 15%
- L’Iva (IGIC) è al 7%, e per i generi alimentari è ancora più bassa
- L’aliquota più alta è del 13,5% per i beni di lusso
- La spesa al supermercato costa dal 20 al 30% in meno rispetto l’Italia.
Il clima delle Canarie è mite tutto l’anno, ne consegue un notevole risparmio sul riscaldamento e sull’abbigliamento. Alle Canarie non c’è gas e l’elettricità proviene dall’energia eolica e dai pannelli solari.
Anche in campo immobiliare ci sono notevoli vantaggi: i costi degli affitti e delle vendite sono crollati del 30-40% negli ultimi 10 anni e dunque notevolmente più bassi rispetto all’Italia.
Un altro risparmio notevole è sul prezzo dei farmaci che costano spesso la metà rispetto all’Italia.
Di certo non avrai bisogno del vaccino dell’influenza che qui è cosa rara visto il clima sempre temperato! Il servizio sanitario è efficiente e le cure in generale meno costose rispetto l’Italia, anche qui è valida l’Assicurazione Sanitaria Europea.
Anche la benzina costa meno (circa 1 euro) e le autostrade sono gratis.
L’assicurazione auto è più economica e non serve assicurarsi contro il furto. Non esiste una tassa per l’utenza TV e le spese notarili costano un decimo rispetto alle stesse in Italia.
I taxi sono molto economici, di solito ci si sposta con una spesa media di 5 euro.
I pensionati godono anche di alcuni vantaggi per ciò che riguarda gli aspetti ludici della vita alle Canarie da non sottovalutare:
- Il governo spagnolo ha fissato il 50% di agevolazione sui viaggi.
- Una cena con amici sulle famose Dune di Maspalomas in riva all’oceano costa in media 5 euro, bevande escluse.
- Un concerto al famoso Auditorium “Alfredo Kraus” di Las Palmas costa tra i 5 e 10 euro.
- Un corso di lingua straniera in scuole specializzate convenzionate costa all’anno 65 euro con frequenza bisettimanale in aule attrezzate di lavagne tattili e proiettori.
2) PORTOGALLO
Il Portogallo è attualmente molto ambito dai pensionati europei e non solo.
Oltre gli inglesi e i brasiliani, arrivati qui a centinaia, soltanto nel 2015 oltre 5.000 francesi si sono trasferiti in Portogallo! Nel 2009, all’interno del decreto legge 249/2009, in Portogallo è stato approvato il Codice Fiscale dell’investimento, un nuovo regime fiscale in cui è stata introdotta la figura del “Residente non abituale” (“Nao residente Habitual”) che permette al pensionato di poter usufruire di un’esenzione d’imposta per 10 anni consecutivi al riconoscimento e alla detassazione della pensione.
Per ottenere queste agevolazioni, è necessario:
- Non essere stato tassato come residente fiscale in Portogallo nei 5 anni precedenti la richiesta
- Possedere le condizioni necessarie per essere considerato residente fiscale in Portogallo, dovrai quindi dimostrare di aver soggiornato nel territorio per più di 183 giorni, o, in caso contrario, dovrà allegare una documentazione come ad esempio il contratto d’affitto che faccia presupporre l’intenzionalità ad usare l’immobile come residenza abituale
Successivamente, dovrai inoltrare una richiesta all’Agenzia delle Entrate portoghesi, la quale dopo sei mesi ti rilascerà, previa verifica, la qualifica di “Residente non abituale”.
Le pratiche burocratiche sono dunque snelle e ne seguirà una detassazione e un conseguente aumento della pensione pari al 30% circa. Inoltre il Portogallo spesso è preferito perché è molto vicino all’Italia e facilmente raggiungibile con voli low cost a tariffe molto basse.
Il clima è mite con il sole 300 giorni all’anno e il costo della vita è circa del 25% inferiore a quello italiano.
Gli affitti degli appartamenti nelle grandi città sono i meno economici e possono arrivare fino a 800 euro mensili a Lisbona (considerata la città più cara), ma in un comune più piccolo, magari con vista sull’oceano, una casa può costare anche 200 euro di affitto mensile.
Il sistema sanitario è efficiente anche qui e le assicurazioni sanitarie sono meno onerose di quelle italiane, come quasi tutti i paesi scelti per questo tipo di trasferimenti.
3) UNGHERIA
L’Ungheria, e più in generale tutti i paesi dell’Europa dell’Est, risultano tra le nuove mete scelte dai pensionati italiani per trasferirsi in un altro paese e negli ultimi 5 anni il fenomeno sta crescendo rapidamente.
L’economia dell’Ungheria sta infatti vivendo un periodo di crescita e stabilizzazione, dopo la faticosa ripresa dalla crescita del 2008-2009. Il 2015 si è chiuso con una crescita del PIL del 2,9% e un generale aumento dei consumi interni.
Il maggior vantaggio della vita in Ungheria è rappresentato dai bassi costi del mercato immobiliare.
Un caffè al bar costa circa 60 centesimi, e i mezzi di trasporto costano poco meno dei nostri. Naturalmente la vita a Budapest è più cara rispetto al resto del territorio, ma questa variazione vale in qualsiasi Paese.
Gli stipendi medi vanno da un minimo di 340 euro lordi a circa 1000 per il personale qualificato, quindi va da sé che una nostra pensione di 1.000 euro sia già una somma di tutto rispetto per poter vivere più che dignitosamente.
4) BULGARIA
La Bulgaria è divenuta una delle mete più inflazionate per i pensionati italiani e la loro comunità è in continua crescita.
Con una pensione di 800 euro al mese qui si può vivere bene, in una bella casa, con un’auto (l’assicurazione costa un terzo rispetto all’Italia), e svaghi.
Il clima non si discosta molto da quello delle nostre regioni settentrionali.
Il sistema sanitario è buono, dà diritto al medico di base gratuito e copre alcune spese mediche. I farmaci, invece, sono a pagamento, ma il loro prezzo è comunque più basso e conveniente che in Italia.
Ad esempio, in questi ultimi anni, molti italiani vanno in Bulgaria per le cure odontoiatriche (anche in Croazia e Turchia) che non potrebbero altrimenti permettersi nel nostro paese.
In generale il costo della vita è il maggior vantaggio della Bulgaria, soprattutto per ciò che riguarda i beni alimentari, l’elettricità (0,11 euro per Kw/ora), gli affitti, i trasporti (un biglietto urbano costa 0,50 euro) e le opportunità di svago (una pizza con bevanda nella capitale costa 4 euro) e altri servizi come ad esempio parrucchieri ed estetiste costano fino a 6 volte di meno che in Italia.
5) MALTA
L’isola di Malta è molto vicina all’Italia, gode di un ottimo clima mediterraneo e il costo della vita è abbastanza contenuto.
L’economia maltese si difende molto bene nonostante la crisi e il sistema bancario è solido, quindi anche Malta è diventata meta dei pensionati italiani in cerca di una località tranquilla, dove non c’è criminalità, l’assistenza sanitaria è gratuita e garantisce una buona qualità della vita.
È il posto ideale per chi non se la sente di dare un taglio troppo drastico con il suo stile di vita, ma potrà decisamente migliorarlo vivendo a Malta.
6) TUNISIA
La Tunisia è una meta gettonata dai pensionati in cerca di un tenore di vita migliore in un luogo esotico con il sole tutto l’anno.
Qui c’è un regime fiscale agevolato che consente di pagare il 25% di tasse sul 20% di reddito.
Dei 3.000 italiani che si sono trasferiti qui, quasi 200 sono pensionati e il fenomeno è in aumento. Non serve una pensione alta per vivere bene: l’affitto mensile per una casa di 100 mq in una città sul mare costa dai 200 euro in su, 150 euro al mese per alimenti e detersivi, il taxi costa 1 euro per 7 Km e puoi consentirti perfino due cene fuori a settimana e qualche viaggetto all’anno.
Unico neo sono le strutture sanitarie: anche se c’è un accordo che dà diritto all’assistenza sanitaria gratuita, gli ospedali sono senza dubbio da migliorare e quindi il consiglio è scegliere una città con delle cliniche private che hanno costi concorrenziali.